Sostenibilità: alcuni cenni per cominciare


L'argomento "sostenibilità" è da tempo al centro di dibattiti e discussioni, in quanto riconosciuto in termini generali essere un principio cardine del modello di sviluppo degli anni a venire, il quale, facendo ricorso ad una sintesi molto semplificata, dovrà essere in grado di non consumare le risorse inesauribili e necessarie al suo stesso sostentamento.

La sostenibilità

Da questo punto di vista, anche l'agricoltura è da tempo oggetto di valutazioni e proposte volte a cercare di definire come debba o possa essere nella pratica un modo di produrre in grado di fregiarsi dell'attributo "sostenibile". Se è infatti opinione comune che l'elemento cardine della sostenibilità sta nell'uso e non nell'usura di quelle risorse che sono necessarie perchè il sistema possa sostenersi, non è altrettanto facile definire quale possa essere il percorso più virtuoso per raggiungere questo obiettivo, soprattutto per un comparto produttivo come quello agricolo: l'azienda agricola infatti non solo utilizza risorse non rinnovabili come l'acqua o il suolo, ma ha in queste delle componenti essenziali e non sostituibili, mentre è ormai riconosciuto da più parti come proprio l'azienda agricola ne sia presidio di salvaguardia.
La stessa definizione indicata dalla FAO del resto evidenzia l'articolazione e la complessità del concetto di sostenibilità declinato all'attività agricola, riportando che per sviluppo sostenibile si deve intendere una gestione conservativa di beni quali acqua, suolo, risorse genetiche animali e vegetali, in grado conciliarne l'utilizzo con il loro mantenimento a favore delle generazioni a venire.
Ma è proprio questa definizione che sottintende un altro aspetto fondamentale: si parla infatti di sviluppo, quindi di un metodo gestionale che muta e si evolve nel tempo, che di sicuro non è statico e fine a sè stesso.

L'azienda agricola infatti deve tendere l'occhio ai cambiamenti ed agli orientamenti tecnologici per fare sì che il modo di coltivare messo in atto sia appropriato dal punto di vista tecnico e giustificato in termini ambientali, così da risultare economicamente soddisfacente, oltre che accettabile da parte di quanti vivono all'esterno dell'azienda stessa.

Una sfida di sicuro non semplice, ma molto stimolante per gli anni a venire

Sostenibilità in viticoltura

Nel caso specifico della viticoltura, fermo restando la validità dei criteri applicabili al comparto primario nella sua interezza, la ricerca di un modo di produrre che si possa definire sostenibile è mosso da due stimoli che per certi versi sono tipici ed esclusivi del settore: da un lato infatti la coltivazione della vite è frutto di esperienza, sapienza e tradizione tramandate negli anni e per questo fortemente connesse con il territorio di produzione, i cui peculiarità e valori si riflettono nel vino prodotto con maestria in cantina.
Dall'altro, l'azienda vitivinicola opera in prima linea sul mercato, esponendosi direttamente all'apprezzamento da parte dei consumatori o in generali di tutti coloro che dall'esterno possono esprimere un giudizio sul modo in cui nelle diverse fasi di produzione si mescolano scelte tecniche, ricadute sull'ambiente e qualità del prodotto.
L'adozione di un metodo di produzione con un grado di sostenibilità maggiore rappresenta perciò un risultato importante anche perché sancisce l'attenzione del produttore alla tutela ed all'utilizzo consapevole delle risorse così come da ricordato nella definizione della stessa Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, che riconosce come sostenibile un approccio globale di produzione e trasformazione delle uve che, accompagnato alla fattibilità economica, prenda in considerazione una viticoltura attenta alle esigenze specifiche dei vigneti, ai rischi per l'ambiente, alla qualità ed alla sicurezza del prodotto, oltre che alla valorizzazione degli aspetti storici, culturali e paesaggistici

Certificazione

La certificazione ambientale è uno strumento volontario che l'azienda può adottare per ottenere, da parte di un ente terzo, il riconoscimento che l'adozione di certe metodiche e tecniche di produzione sono in grado di migliorare l'impatto che lo stesso processo produttivo in quanto tale può avere sulle risorse ambientali.
Essendo un processo volontario non è regolamentato da una normativa specifica in materia, ma questa che potrebbe in prima analisi sembrare una lacuna rappresenta in realtà un elemento di forza molto importante: costituendo il pieno rispetto da parte dell'azienda dell'intera normativa a carattere o pertinenza ambientale un requisito imprescindibile, la certificazione si caratterizza di una valenza ancora maggiore proprio perché ottenuta alla fine di un percorso volontario, nel corso del quale si sono definiti e raggiunti degli obiettivi in termini di sostenibilità ambientale che vanno oltre i vincoli o i limiti validi per qualsiasi realtà produttiva.

Il nostro punto di vista

Da sempre abbiamo individuato nella sostenibilità un fattore discriminante per la sopravvivenza stessa della produzione.
Ogni nostra scelta, ogni intervento al fianco dell'azienda è sempre stato mirato al perseguimento di un miglioramento gestionale sensibile anche a ragioni di natura ambientale. Ed i risultati ottenuti in questi anni confermano appieno come qualsiasi scelta gestionale, se fondata su un'iniziale ed attenta analisi di processo, sia in grado di introdurre nel medio-lungo periodo delle migliorie tangibili: l'attenta e dettagliata conoscenza delle potenzialità e dei limiti rappresenta infatti lo strumento più efficace per poter attuare una gestione mirata alle effettive esigenze del vigneto, contenendo o eliminando tutti gli sprechi e gli effetti negativi a carico delle risorse naturali che invece derivano inevitabilmente da una gestione poco attenta alle differenze presenti tra vigneti adiacenti o all'interno dello stesso vigneto.

L'azienda che sceglie un metodo di produzione non standardizzato o basato sulla sola conoscenza empirica, affronta inevitabilmente un percorso di cambiamento in grado di portare a dei risultati interessanti, dal punto di vista tecnico ed economico, ma destinato se ben condotto a non arrivare mai a conclusione, in quanto soggetto a continua evoluzione e improntato a obiettivi sempre più ambiziosi.

Per l'azienda che sceglie questo percorso, riteniamo che il poter fregiarsi sul mercato dell'avvallo di un ente terzo che conferma e sancisce gli sforzi fatti oltre che gli obiettivi raggiunti, costituisca sicuramente uno strumento molto interessante.